Lavaggio rituale

In molte tradizioni pagane europee, la purificazione rituale svolge un ruolo importante. Per un pagano, lavarsi è più che semplice igiene: è un modo per preparare corpo e mente al contatto con il divino. La purificazione prima di una preghiera o di un'offerta crea calma, chiarezza e un senso di dignità. Ci si presenta letteralmente "in ordine" agli dei, che secondo le concezioni indo-europee apprezzano l'armonia, la bellezza e la struttura.

Fonti storiche mostrano che questa pratica era profondamente radicata nella cultura dei popoli germanici e scandinavi. Le comunità vichinghe erano conosciute per il loro aspetto curato. Ritrovamenti archeologici, come numerosi pettini in osso, legna e corna, dimostrano che la cura era importante nella vita quotidiana, ma anche in un contesto rituale. Non solo gli uomini utilizzavano questi oggetti; anche le donne spesso portavano con sé raffinati articoli da toeletta nel loro cintura. Si pensi a pulisci unghie in bronzo e argento, cucchiai per le orecchie e pinzette. Questi oggetti non solo servivano a scopi pratici, ma simboleggiavano anche status e dedizione spirituale.

Che il lavaggio rituale sia una tradizione indo-europea più ampia è evidente dalle somiglianze con altre culture. Nella religione romana e greca, la purificazione era una parte fissa dei rituali intorno alle offerte e alle visite ai templi. E nelle moderne religioni dharmiche, come in India, la purificazione rituale è ancora praticata quotidianamente. L'idea di fondo è ovunque la stessa: una mente tranquilla nasce in un corpo curato.

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